DELLA PROMOZIONE ARTISTICA DI LOLITA TIMOFEEVA STAZIONATA SUL BAGNASCIUGA

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DELLA PROMOZIONE ARTISTICA STAZIONATA SUL BAGNASCIUGA
di Enzo Rossi-Ròiss

A Lecce nel Castello Carlo V° presente il Prof. Lucio Galante della Università del SalentoRisultati immagini per lolita timofeeva

L’onda massmediatica che l’ha sollevata più in alto e stata causata dalla partecipazione a una prestigiosa Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea nel 1997 (la Biennale XLVII a Venezia), equivalente alla interpretazione del ruolo principale in un film d’Autore coronato da un notevole successo: cavalcata con perizia e supportata dall’attivismo organizzativo e promozionale di un intellettuale sperimentato, adeguatamente interrelazionato.
Stazionata sul bagnasciuga della promozione artistica derivatale da tale performance, durante gli anni successivi si è caratterizzata sempre più come pittrice eclettica e polimorfa, capace di ibridare formalismi e poetiche per compiacere claques amicali e favorirsi business occasionali: allestendo sempre meno esposizioni personali e partecipando a mostre collettive irrilevanti.
Eccellerà in ipocrisie artistiche, equivalenti e speculari alle ipocrisie sociali che praticherà giustificandosi col dire e pensare che “Bisogna pur vivere!”.
La verosimiglianza le sarà familiare più che la somiglianza.
Sarà compiacente con la committenza e l’asseconderà.
Desterà l’interesse approssimato degli esegeti gregari poco influenti.
Sperando che sia condotta al largo, in qualche modo, là dove possa nuovamente collocarsi su un’altra onda destinata a divenire alta e lunga.
Un’onda necessariamente provocata da un evento espositivo appositamente concepito, realizzato e governato con intelligenza e professionalità specifica: equivalente alla Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea d’antan che blasona il suo curriculum.
Nel frattempo stabilirà rapporti intimi con la scrittura per scrivere di sé autoanalizzandosi, come nel brano “Io in 10 righe” webizzato da Lolita Timofeeva, pittrice lettone italiana russofona nata a Riga nel 1964, riprodotto qui di seguito.
Sono un ibrido, un incrocio, un mosaico. Sono una persona formata all’est e maturata all’ovest. Ho un rigore teutonico, malinconia baltica, la leggerezza italiana. La leggerezza si impara in Italia. Ho tanti amici, ma sono solitaria; ho un grande senso di autodisciplina, ma amo trasgredire; sono riflessiva, ma la follia mi è amica. Amo l’arte in tutte le sue espressioni. Amo circondarmi di persone straordinarie, di persone che abbiano almeno qualcosa di straordinario in modo che io possa imparare. Imparare dà gusto alla mia vita. Imparare mi fa sentire in crescita, ma non sono sicura di voler diventare del tutto grande. Sono allergica alla routine, alla mediocrità, alla superficialità. Sono gelosa del mio tempo e testarda. Sono diplomatica con gli estranei e forse fin troppo diretta con le persone che mi sono vicine.
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