di Enzo Rossi-Ròiss
Costituisce plus-valore bibliografico la webizzazione, in diversi e numerosi blog e periodici online, dello stesso comunicato stampa autoreferenziale che enfatizza la straordinarietà di opere, esposte in locations surroganti e marginalizzanti, oppure in gallerie d’arte mercenarie, disertate dai più influenti addetti ai lavori della promozione artistica e della esposizione e commercializzazione di oggetti materiali presuntivamente artistici?
Ha la consistenza di un capitale personale d’interrelazioni sterili la quantità di amicizie logotipate Facebook accumulata da individui creativi d’ambo i sessi sterili sprovvisti di un capitale personale d’interrelazioni fertili?
Hanno i connotati dei reperti esegetici specifici le presentazioni di mostre d’arte scritte, per omaggiare conoscenze amicali, da Autori che si sono data e continuano a darsi notorietà eccellendo nella scrittura di testi per la presentazione di tutt’altro, in rapporto occasionale o marginale con l’artisticità?
E’ consentito considerare scorrettezza curricularsi ingannevolmente artisti internazionali esposti in città prestigiose italiane e straniere, sprovvisti della eco della stampa suscitata in tali città dalle proprie esposizioni?
E’ possibile disapprovare chi si autosegnala artista autore di opere presenti in prestigiose collezioni italiane e straniere, senza precisare se tale presenza è costituita da opere acquistate per essere esposte permanentemente in luogo pubblico, oppure da opere donate come do-ut-des, per essere collezionate e capitalizzate in luogo privato?