Lectiones Pataphisicorum

Curatore Enzo Rossi-Ròiss

 

 

 

ROISSIANAMENTE
MERRRRRRRRDRE

(Primo Dialogo didattico patafisico teatralizzabile)

MERDRE – Mettiamo che la Patafisica sia veramente la scienza delle soluzioni immaginarie, come risulta scritto e riscritto e perfino dizionariato.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che con la Patafisica si possano avere rapporti occasionali,  momentanei, stagionali, quando giova e nel momento in cui giova, per blasonare scarsa creatività e ambigua artisticità.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che con la Patafisica si possa dare consistenza reale e ruoli immaginari altrimenti inassumibili, e che con essa si possa giocare come con le tre tavolette maramaldeggiando chi casca.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che con la pratica patafisica si possa dare prestigio a funzioni personali altrimenti irrilevanti.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che con l’uso di MERDRE si possano smascherare i patafisici abusivi o arbitrari, commisurando i patafisici part-time ai patafisici full-time che MERDRE celebra privilegiandoli.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE- Mettiamo che sia possibile, grazie a MERDRE, evidenziare il tasso di patafisicità di quanti  si proclamano patafisici per compensare personali carenze di specificità eccelenti o per non connotarsi fra i neutri, gli anomali, gli spuri et sinonimia al seguito.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che qualche pessimista abbia previsto l’esaurimento della esperienza MERDRE in un solo numero, potendosi esaurire l’argomento Patafisica e soddisfare il desiderio della stessa sperimentandola una-tantum, quasi che il rapporto con la Patafisica possa essere concepito e consumato soltanto come amplesso trasgressivo episodico ed effimero.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che al patafisico non si addica entrare in alcun ruolo definito, per non doverne uscire con imbarazzo allorché tale ruolo gli si rivela insostenibile, e che perciò sarebbe opportuno non indicare il ruolo di ogni individualità creativa.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che qualunque ordine gerarchico contraddica la libera espressione del sapere patafisico nei momenti in cui la Gerarchia ordinata si autoprivilegia con poteri di veto e dinieghi di imprimatur che MERDRE lascia intendere inesercitabili.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che MERDRE non antologizzi i testi e le immagini che esemplificano il sapere patafisico e lo concretizzano, per riconoscere o attribuire ai suoi autori meriti eccezionali.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo tutto ciò e altro ancora ogni qualvolta si dialoga avendo per argomento la Patafisica, dialogando come Socrate con Glaucone avendo per argomento la Poesia.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo, quindi, per dirla tutta parafrasando Socrate, che i patafisici siano tutti imitatori di parvenze della virtù patafisica e della altre cose che van poetando e dipingendo, ma la verità patafisica non la colgano.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo che il pittore raffiguri ciò che sembra patafisico, senza lui intendersi di Patafisica, e così il poeta o lo scrittore, agli occhi e alla cultura della gente che non se ne intende, e che giudica i colori e le forme, e reagisce impressionata (talvolta frastornata) dai suoni e dalle parole.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo tutto ciò e altro ancora per evidenziare chi spalma in superficie Patafisica con la parole e le opere senza d’altro intendersi che dell’imitare.

ROISS -Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo tutto ciò perché chi non dispone di vera scienza patafisica, né di una netta opinione della Patafisica (della cosa che imita), riconosca che chi compie opera soltanto mimetica compie opera lontana dalla verità.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo tutto ciò e altro ancora per riproporci senza esibire un organigramma definito, con la sola indicazione dell’editor/editore/ responsabile voluto dalla legge.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo tutto ciò perché la Patafisica non sia riconosciuta e praticata per convenienza.

ROISS – Perfettamente.

MERDRE – Mettiamo tutto ciò perché a noi sia data lunga vita.

ROISS – Perfettamente.

(Copyright Enzo Rossi-Ròiss – Già pubblicato in MERDRE 2/1988)

 


 

MERDRE
ROISSIANAMENTE

(Secondo Dialogo didattico patafisico teatralizzabile)   

ROISS – Mi è stato chiesto: Perché hai scelto per testata MERDRE?
MERDRE – Hai risposto: Perché MERDRE è già segno che dice che… e dice a…, semiologicamente parlando e intendendo.

ROISS – Mi è stato chiesto: Perché hai scelto per testata MERDRE?
MERDRE – Hai risposto: Perché MERDRE è già segno che dice che… e dice a…, semiologicamente parlando e intendendo.

ROISS – Mi è stato chiesto: Perché antologia periodica del pensiero patafisico?
MERDRE – Ho risposto: Perché la redazione di una antologia consente tutto: l’ufficiale e l’ufficioso, la struttura omologata e la protesi letteraria, il contemporaneo e l’archeologico, lo storicizzato e il patacessore, tutto ciò che ha espresso ed esprime sapere patafisico nelle lettere, nelle arti, nelle scienze, nella quotidianità.

ROISS – Mi è stato chiesto: alla progettazione della copertina chi ha collaborato?
MERDRE – Hai risposto: Nessuno. L’ho ideata io come luogo semiotico che doveva esibire e contenere più segni possibili, per segnalare la pubblicazione al colto e all’inclita curiosi. L’illustrazione che la completa è scelta di volta in volta come segno che deve segnalare ubueffabilità, ubuformità, patafisicità, chiunque sia l’autore, conosciuto oppure sconosciuto.

ROISS – Mi è stato detto: MERDRE ha caratteristiche editoriali esterne tali da farsi supporre, al primo incontro in libreria, una lettura per molti, anziché per pochi, come poi risulta. Poi mi è stato chiesto: Ciò è una furbata?
MERDRE – Hai risposto: MERDRE è una pubblicazione mirata per lettori ruspanti e non d’allevamento. Considerando ruspanti quei lettori che frequentano le librerie e la lettura alla ricerca di scritti e immagini con ulteriori significati potenziali. Considerando d’allevamento quei lettori che leggono soltanto ciò che risulta firmato da autori che si esprimono all’interno di strutture formali codificate, continuando a ignorare il significato di parole come anoplepismo o sintoplepismo, famigliari agli autori di Lepo.

ROISS – Mi è stato detto: Testi inediti (preferibilmente), oppure editi e scarsamente diffusi. Testi mai tradotti, oppure mal tradotti. D’autori notoriamente patafisici, oppure omologhi/omologabili. D’autori inconsapevolmente patafisici. Testi che divulgano la Patafisica, oppure la esemplificano. Testi che celebrano la Patafisica come opzione estrema/definitiva, esistenziale/artistica, ubueffabile. Così si legge nell’ultima di copertina. Poi mi è stato chiesto: Cosa significa in parole più semplici, e, possibilmente, meno numerose?
MERDRE – Hai risposto: Significa che MERDRE non ricicla goliardismi estemporanei blasonandoli con opportuni maquillages esegetici e parafrasaggini decorative. Significa che MERDRE non intende essere considerata un ensemblage editoriale, oppure un collage di trouvailles bibliografiche rastrellate in cassetti trascurati al mercato delle pulci librarie, oppure in cartelle accantonate con testi “rifiutati” rimasti impubblicati.

ROISS – Mi è stato detto: Un giovanotto che scrive poesie demenziali (così le definisce) sostiene che la Patafisica  è stata per i tempi di Jarry (morto a 34 anni il I° novembre 1907) ciò che il demenziale è per i nostri tempi. Poi mi è stato chiesto: Qual è la tua opinione?

MERDRE – Hai risposto: Se tirata in ballo per acculturare la demenzialità poco colta dei nostri tempi, la Patafisica è “demenzialità” molto colta. La Patafisica è demenzialità colta di chi ha tanto letto “libri totali” che vale sempre la pena di leggere e rileggere, in ogni epoca, qualunque sia l’età di chi legge. (Che cosa non si è trovato, che cosa non si troverà in Virgilio e in Rabelais? E’ stato scritto. Che cosa non si è trovato, che cosa non si troverà in Sterne, Swift e Lautreamont? Sia scritto). La Patafisica è demenzialità di chi ha tanto guardato, soffermando lo sguardo su ciò che vale la pena di guardare. La Patafisica è demenzialità di chi ha capito abbastanza, tanto da vivere con disinteressata ironia e capricciose trasgressioni la propria quotidiana originalità.

ROISS – Mi è stato detto: Questa, però, non è una vera e propria definizione della Patafisica. Poi mi è stato chiesto: Tu, come la definisci?
MERDRE – Hai risposto: E’ stata definita da Jarry con parole che ancora oggi possono essere ripetute tali e quali. Queste: La Patafisica è la scienza di ciò che si aggiunge alla Metafisica, sia in essa sia fuori di essa, estendendosi così ampiamente al di là di questa, quanto questa aldi là della Fisica. Dico ciò concependo la metafisica come scienza che si trova al di là dell’esperienza sensibile, come disciplina filosofica che ha per oggetto il vasto e indeterminato campo che rimane al di là dei limiti dell’esperienza.

ROISS – Mi è stato detto: A una definizione più personale, però, sarai pur approdato concependo MERDRE! Poi mi è stato chiesto: Qual’è la tua definizione?

MERDRE – Hai risposto: La mia definizione personale potrebbe essere contenuta in questo ragionamento: Saputo e capito che la Patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie (altra definizione di Jarry, la più ripetuta!), soluzioni che in quanto immaginarie risolvono problemi altrimenti irrisolvibili. Saputo e capito che la Patafisica è, perciò, la scienza delle scienze, perché con l’uso e l’abuso della immaginazione segna linee d’orizzonti sempre poste al di là delle linee d’orizzonti più immediati. Saputo e capito ciò è possibile definire la Patafisica una linea d’orizzonte posta al di là della linea/limite/d’orizzonte posta al di qua delle linee d’orizzonte visivo dei più.

ROISS – Mi è stato chiesto: A questo punto della conversazione possiamo riassumere dicendo che la Patafisica è scienza e coscienza di ciò che si trova al di là di ciò che è già stato esplorato? Oppure, dicendo che la Patafisica è una disciplina filosofica che ha per oggetto il vasto e sconosciuto campo che rimane inesplorato al di là dei limiti del pensiero filosofico già espresso e dibattuto?
MERDRE – Hai risposto: Preferirei dire molto più semplicemente che la Patafisica è fantasia e sregolatezza allo stato puro, quando non è snobismo, simulazione stilistica, trastullo formale, esercizio ludico, trasgressione goliardica stagionale.

ROISS – Mi è stato chiesto: Il patafisico è consapevole di essere tale?
MERDRE – Hai risposto: Il patafisico consapevole è tale d’istinto, perché la Patafisica lo possiede e lo pervade disagiandolo nei rapporti interpersonali e consapevoli sempre e in ogni circostanza, con chiunque abbia rapporti, qualunque sia il motivo che lo rapporta a chiunque.

ROISS – Mi è stato chiesto: Ci sono anche patafisici inconsapevoli?
MERDRE – Hai risposto: Ci sono, come ci sono sempre stati: l’inconsapevolezza, però, li connota e li ha connotati patafisici soltanto occasionalmente. Ci sono anche i patafisici apparenti che simulano patafisicità per blasonare momenti trasgressivi opportunistici o creatività impura.

ROISS – Mi è stato chiesto: Perché, a partire dal n. 2, MERDRE non ha più indicato il Comitato Direttivo?
MERDRE – Hai risposto: E’ scritto nel dialogo editoriale di apertura che anticipa l’indice del n. 2. Il Comitato Direttivo non risulta indicato perché al patafisico non si addice assumere alcun ruolo definito o definitivo, per non doverlo rifiutare con imbarazzo allorchè tale ruolo gli si rivela inassumibile. MERDRE continuerà, perciò, a proporsi con l sola indicazione dell’editore/direttore voluto dalla legge, consentendo ad libitum la funzione di redattore ad ognuno dei suoi collaboratori.

ROISS – Mi è stato chiesto: MERDRE ha rapporti col Collegio di Patafisica? Può essere considerata portavoce dei patafisici che lo compongono?
MERDRE – Hai risposto: MERDRE ha rapporti con alcuni componenti del Collegio di Patafisica milanese, ma è portavoce di se stessa. Nel senso che si propone come antologia di testi e immagini d’autori che collaborano o consentono la pubblicazione dei loro testi, delle loro immagini, delle loro scoperte bibliografiche, autonomamente, senza  quache riconscimento preventivo consenso di Collegio di Autorità Patafisiche Superiori autoreferenziali.

ROISS – Mi è stato chiesto: MERDRE aspira ad ottenere qualche riconoscimento o titolo per il suo editor/direttore da parte del Collegio di Patafisica milanese?
MERDRE – Hai risposto: Il Collegio di Patafisica milanese non è stato consultato durante  la progettazione e programmazione di MERDRE. Il suo editor/direttore ha invitato a collaborare alcuni componenti di tale Collegio, nient’altro chiedendo che testi, immagini e collaborazione per compiere indagini tese a scoprire o  identificare antenati, biblioprecedenze, documenti, testimonianze involontarie di gesta e opinioni patafisicheggianti, reperti eterogenei di ogni specie e tempo, che consentissero il riconoscimento di una più larga area culturale e creativa nella quale sistemare tutto ciò che può essere connotato patafisico: sia gesto, opera, sia altro manufatto oppure eventato. MERDRE non significa Pura Patafisica Vergine o Vera Patafisica, poiché non griffa lana né cuoio: editorialmente, letterariamente e artisticamente.

ROISS – Mi è stato chiesto: Cosa ne pensi della ubuquità di alcuni artisti o scrittori conosciuti come patafisici o sedicenti tali in schede editoriali, salotti televisivi, cataloghi di mostre d’arte e spazi espositivi riccamente sponsorizzati?
MERDRE – Hai risposto: “Della Ubuquità Artistica” è il titolo di un breve scritto di Peter Van Der Glossen, mio coetaneo alterego di Anversa, pubblicato in MERDRE n. 3/1988.

ROISS – Mi è stato chiesto: A chi segnala MERDRE come lettura “altra” e come “lettura in più” gratificante?
MERDRE – Hai risposto: La segnalo ai più come lettura tra le meno effimere disanagrafata e disanagrafante. Ai cattedratici la segnalo come impresa editoriale cartacea irripetibile o come iniziativa intellettuale intrapresa per individuare individualità patafisicheggianti per coinvolgerle stimolandole ad attivarsi in qualche modo aperti e accessibili. Ai chiusi e inaccessibili, oppure ai disinteressati che disdegnato il sapere patafisico, chiederò scusa  per il disturbo arrecato. Ripromettendomi di non interloquire ulteriormente con loro con nessun meno e per alcun ragione.

ROISS – Mi è stato chiesto: Cos’è MERDRE?
MERDRE – Hai risposto: MERDRE è il prodotto liquido di una sorgente che dovrà tracciarsi un percorso fra ostacoli naturali e artificiali che non sono stati previsti, ma soltanto preventivati. Sarà mio compito intervenire per rimuovere con ogni mezzo per rimuovere il rimovibile ed evidenziare l’evidenziabile. Nessun dubbio nutro, però, sulle possibilità che ha MERDRE di tracciarsi un percorso come lettura “altra” o “lettura in più”.

(Copyright Enzo Rossi-Ròiss – Già pubblicato in MERDRE 3/1988)

 


 

 

COMUNICATO BAJFAGO
LIPOGRAMMATICO IN “E”
(Virtuosismo Scrittòrio Ou Li Po)

Ubaj Roi l’ Ubajquitario italico pratico di Patafisica originata in Francia targata 1948, patartista Sovrano Analogico di un bajcircolo patafisico simulato con pochi bajsoci amici accasati a Milano con lavoratività dissimili, un babybaj combinatorio attivo molto organizzato pro domo sua mondana a Torino, improvvisati bajpigoni occasionali in Toscana, scomodi bajdiscoli inassociabili a Napoli, null’altro armonizzando in coro pro plausi in ogni bajluogo di ligi locutori bajtiani mastropagatori, tours anarchici giovanilisti con bajprof bajavv bajcomm aficionados goliardi bajci confindustriali danarosi anartistici, ha urlato il proprio disappunto bajroico mitobiografico all’indirizzo nostro parolizzando il rifiuto imprimatur suo bajomnium sovrano analogico, da noi mai postulato, alla nostra antologia così poco bajillustrata, a Ubaj Roi non intitolata, da Ubaj Roi non coordinata, griffata soltanto dalla nostra patafisicità (volontaria e involontaria, in ogni modo casta), con collaboratori indagatori propagandisti di ogni cosa, fatto, luogo, uomo, donna, altro, patafisici (probabili e improbabili in ogni modo probanti e proponibili).

A Ubaj Roi l’Ubajquitario comunichiamo con lipogramma vocalico in “E” (malizioso virtuosismo scrittòrio Ou Li Po) quanto qui riassunto: ARCHIVIAMO RIFIUTO IMPRIMATUR  UBAJ ROI NON POSTULATO BOLLANDOLO CONTRIBUTO BIBLIOGRAFICO INVOLONTARIO ATTI NOSTRO DIBATTITO AD LIBITUM INTITOLATO “PATAFISICA E/O PATAFISICI”.

(Copyright Enzo Rossi-Ròiss – Già pubblicato in MERDRE 3/1988)

Per Van Der Glossen
DELLA UBUQUITA’ ARTISTICA
(Monologo patafisico prologabile)

Ubuquitario è il pafisico che per emerdrere tutto e in ogni luogo caccra e pirscia nel suo ububunker ubumorfismo e gidugliosità per la merdreditoria e la merdrarte che buffrescamente patamostra, poi patapubblica e patavendre quando e dove può blasonandosi con pataraldiche decrorazioni ubueffabili, vetturaggiandosi ubuforme ubuico ubuquitario tra patapigoni plaudentri, postulantri genufressi, corifei esntusiastri, cortigianni osannantri, piffrerai in concertro, parafasattrori divulgantri e cristronzoli storicizzantri, per rastrellare merdrargenteria tra mercranti d’artre e merdreditori di merdrilibri e merdrimultipli, imbonito da mediattrori e propagandistri del già noto e griffato sistematicamente catalograto, testicolimoniatro, premiatro.

(Copyright Enzo Rossi-Ròiss – Già pubblicato in MERDRE 3/1988)

MERDREPISTOLA MERDRECENTRICA
(con esercizi scrittòrii aulipiani bajfagi al seguito, destinatario Vincenzo Accame sommo esegeta jarryano ineguagliabile)

Caro Accame,
al di qua e al di là della Patafisica accettata dal Collegio di Patafisica Mediolanense perché ponderata dai Collegiati, esiste la Patafisica che Merdre si propone di inventariare e illustrare dopo averla identificata
Poiché la Patafisica è omnicomprensiva, Merdre e tutto ciò che si merdra è Patafisica.
L’Altrove che Merdre esplora e conquista lo illumina, anche… perché la sua occupazione risulti agevole.
Il punto di vista di Merdre è minoritario a tal punto che, dovesse ridursi a un punto di vista unico, sarà mantenuto minoritario affinchè e purchè Merdre viva.

Non è improponibile una Patafisica di massa, ma una Patafisica di Club, di casta, di affiliati per cooptazione analogica arbitraria imperiale.

Tuo… Ròiss

(Copyright Enzo Rossi-Ròiss – Già pubblicato in MERDRE 4/1989)

 

UN ESERCIZIO SCRITTORIO OULIPIANO BAJFAGO

(Copyright Enzo Rossi-Ròiss – Già pubblicato in MERDRE 4/1989)

 

A
SE’
BAJ
DARE
VUOLE
SEMPRE
SOVRANA
AUTORITA’
ANALOGICA
PATAFISICA
LOGOGRAFICA
MEDIOLANENSE
GOVERNATORATA
OULIPIANAMENTE
GOLIARDICAMENTE
PATACOMPARANDOL
AUTOEMARGINANDOSI
SCIOVINISTICAMENTE
AUTOSTORICIZZANDOLA
ANTOLOGIZZABILIZZATA
AUTOLESIONISTICAMENTE
PATAFISICOMPARAZIONATA

 

 

DELLA EUFEMISMAZIONE SEMANTICA BLASONANTE
Scrivendo non vedente anziché cieco
Scrivendo audioleso anziché sordo
Scrivendo down anziché mongoloide
Scrivendo diversamente abile anziché handicappato
Scrivendo diversamente alto anziché basso
Scrivendo diversamente bello anziché brutto
Scrivendo diversamente magro anziché ciccioso
Scrivendo diversamente ricco anziché povero
Scrivendo diversamente anziano anziché vecchio
Eufemismiamo la diversità che ci disagia

Scrivendo marketing immobiliare
anziché compravendita immobiliare
Scrivendo architettura d’interni
anziché arredamento d’interni
Scrivendo broker anziché mediatore
Diamo immagine primaria e professioni terziarie

Scrivendo operatore ecologico anziché spazzino
blasoniamo un ruolo lavorativo comunque sub o imo
idem assistenti scolastici anziché bidelli
idem assistente alla persona anziché piantone carcerario
idem camera di pernottamento anziché cella carceraria


 

 

SNOW BALL

A                      A
ME                  TE
DUE                DUE
PERE              MELE
VERDI            ROSSE
ACERBE        MATURE

A                          A
ME                      TE
NON                   NON
DARE                 DARE
PESCE                CARNE
MARCIO            DOPATA

 

ESPERIMENTO SCRITTORIO DI UNA LETTRICE

Pensate un po’, c’è già chi si è innamorato della Patafisica e ci invia materiale creato mente propria  con suo pugno, a volte carezzoso. Il caso di Emanuela Croci, carpigiana, insegnante. La sua snowball è più degna di Balla, che  con noi patafisici non c’entra un cazzo. A prescindere è un esempio concreto, virtuoso, intrigante e provocatorio intenzionato a dimostrare la veridicità della nostra Patafisica : scienza delle soluzioni immaginarie zibaldoneggiate. Da godere incontinenti. (EDOARD BLOMM)

O
Te
Che
Stai
Steso
Spesso
Assorto
Rimirato
Ammirerai
Splendide
Bellezze
Svanire
Poiché
Tutte
Vane
Ora
Si
E