Piero Manzoni conquista Los Angeles – Gli Achromes protagonisti da Hauser & Wirth – Ad majorem Merda d’Artista gloriam!

di Enzo Rossi-Ròiss

 

ArtsLife.it magazine online originato con direzione & redazione in Italia, ha così webizzato “enfaticamente” in lingua italiana, il 5 marzo 2019, una esposizione di Piero Manzoni allestita nelle sale di una galleria d’arte originata in Svizzera e insediata negli USA, succursalizzata come “impresa commerciale globale” anche a Zurigo e Londra, al servizio del mercato d’arte indotto dagli Archiviatori di opere d’arte d’Artisti defunti e dalle Case d’Aste.
Webizzando, anche, urbi et orbi, una implicita garanzia di qualità di tutti gli Achromes esposti come “oggetti materiali” autenticati artistici e archiviati dalla Fondazione Manzoni: mallevadora Rosalia Pasqualino di Marineo, sorella maggiore della performer pacifista Pippa Bacca (1974 – 2008) strangolata in Turchia. Unica curatrice nipote co-erede dell’artista Piero Manzoni et suo copyright redditato dal  “diritto di seguito”. Manzonofila & manzonodula postuma nata nel 1972 in dimestichezza (quindi & perciò) con la…manzonologia ortodossa sinossata pro massmediatizzazione (sia online sia cartacea) di expo fierizzate & fierizzanti…manzonofondazionate.
L’expo è stata allestita ordinando sulle superfici parietali della galleria americana 70 Achromes dell’artista italiano: con qualcuno degli achromizzati post mortem dalla madre Valeria Manzoni con liquame caolinato sbiancante spennellato ad hoc (particolarmente quelli materiati incollando sassetti, oppure modellando pieghettati frammenti di tela pre-imbibiti in un liquame composto da caolino polveroso e collante liquido rassodante).

Allestita, quindi, con oggetti materiali e “materiati” concepiti per assumere artisticità concettuale ed esemplificare possibili opere d’arte aniconiche.
Tutti oggetti eventualmente multiplicabili, taluni quasi ugualidentici, come variazioni del similare inidentico supportato da sostanze collanti adatte alla “bisogna” operativa “concettualmente” contingentata: come le fibre artificiali, il polistirolo porzionato, il cotone idrofilo, l’ovatta a quadrettoni, i panini modello michetta lombarda, i pacchi ceralaccati e  impiombati.
Tutti Achromes costituiti da materiali sia naturali sia sintetici: cotone idrofilo, tela grinzata, polistirolo, vernice fosforescente e persino panini autentici e di giornata, sassetti e paglia.
Nella ArtsLife online non risultano illustrati esposti a Los Angeles altri oggetti materiali “artisticati” da Piero Manzoni: la Merda d’Artista inscatolata, le uova sode, qualcuna delle linee intubate, una delle basi magiche, un fiato d’artista, le impronte personali serigrafate (per esempio).
Curatrice ufficiale Rosalia Pasqualino di Marineo, nipote dell’Artista e direttrice della Fondazione Piero Manzoni a Milano, divenuta manzonodula postuma autopilotandosi regolamentata sul percorso di una rotta “ereditata”, tracciata dalla madre Elena Manzoni, sorella e coerede dell’Artista.
Curatrice autosufficiente e autoreferenziale per quanto riguarda la scrittura eseguita per soddisfare la cosiddetta “bisogna” curatoriale e ogni biografismo di sevizio agiografico simil quello del Flaminio Gualdoni (nato  nel 1954), disusato e accantonato come bio-manzonologo co-curatore fiduciario della expo allestita a Milano in alcuni spazi del Palazzo Reale.

ANNOTAZIONE FINALE PERTINENTE

Sic stantibus in rebus non è ancora accaduto, ma potrebbe accadere che una Autorità ministeriale, preposta alla tutela del patrimonio artistico nazionale italiano, sia sollecitata da un cittadino in dimestichezza con l’artisticità, a segnalare a una Autorità giudiziaria, con esposto redatto ad hoc rispettoso della Legislazione vigente, la necessità di un sequestro di opere precauzionale ordinato per sottoporle a scrupolose investigazioni con esami scientifici dei Carabinieri del R.I.S.: mirando a stabilire la datazione dei materiali costitutivi di ogni opera “manzoniana” esposta e già commercializzate più volte,  datando l’annata durante la quale materiali investigati ed esaminati scientificamente sono stati utilizzati: ante o post il 1963, anno della morte di Piero Manzoni.
Non è ancora accaduto, ma potrebbe accadere ciò, concomitante con una esposizione di opere “manzoniane”, archiviate come “oggetti materiali” artisticati manu propria da Piero Manzoni: oggetti materiali (e materiati) considerati meritevoli di essere archiviati e accreditati come “oggetti” dotati di pertinenze estetiche, con inclusa ogni liceità faccendierabile per quanto riguarda la loro esposizione e commercializzazione in luoghi pubblici collettivi, compresi i luoghi museali.
Non è ancora accaduto ciò, ma potrebbe accadere, con al seguito l’accadimento conseguenziale di un discredito dell’archiviazione autenticatoria o autenticante della Fondazione Manzoni relativamente a ogni “oggetto materiale” scientificamente databile “post 1963” perché realizzato da mani falsarie, similare formalmente e matericamente a ogni “oggetto materiale” databile “ante 1963” perché realizzato dal Manzoni: azzerando il valore di ogni altra documentazione peritale positiva.

La Galleria Hauser & Wirth di Los Angeles ha siglato con la Fondazione Manzoni un accordo di esclusiva mondiale accaparandosi la organizzazione di eventi espositivi con opere di Piero Manzoni e la promozione del loro mercanteggiamento in fiere e mercati in ogni dove. Ha già annunciato che intende ricatalogare online tutta la produzione “manzoniana”. Sotto a chi tocca, quindi. Ad majorem Merda d’ Artista gloriam! La “manzonodulia” si può contrarre intrattenendo rapporti ravvicinati audaci con chiunque risulti suo portatore. Alla manzonologia è facile accedere copiando-sinossando- incollando il già divulgato.

“Manzoni – ha detto ad Askanews Marc Payot, partner e vicepresidente della galleria Hauser & Wirth– per noi è un sogno che diventa realtà. E’ una figura così rilevante nella storia dell’arte europea, così radicale per il suo tempo, e per noi avere l’opportunità di rappresentare la Fondazione significa renderlo rilevante nell’arte contemporanea e promuoverlo globalmente dalla Cina al Sudamerica”.